Invecchiamento cutaneo: un fenomeno biologico inevitabile
L'invecchiamento della pelle è un fenomeno biologico naturalmente inevitabile che coinvolge tutti gli individui. Fortunatamente, si tratta di un processo estremamente graduale, che dà all'uomo la capacità di abituarsi alle mutazioni del proprio aspetto fisico. I tempi e le modalità dell'invecchiamento cutaneo sono influenzati dal patrimonio genetico, ma i fattori genetici non sono gli unici responsabili dell'invecchiamento della pelle.
L'avanzare dell'età comporta modificazioni a tutte le componenti dell'apparato tegumentario. Già al termine della crescita la pelle comincia ad invecchiare, in relazione all'età e alle caratteristiche individuali. Le modificazioni strutturali cui la cute va incontro con lo scorrere del tempo sono causate da una serie di fattori di diversa origine.
Nel dettaglio, si può affermare che tali modificazioni sono provocate da due forme di invecchiamento:
• intrinseco - o cronologico - che dipende sostanzialmente da fattori genetici (o intrinseci);
• estrinseco - o da fattori ambientali - provocato da fattori esterni (fattori estrinseci).
L'invecchiamento intrinseco, in linea di massima, inizia dopo i 25 anni di età e comporta una serie di modificazioni che portano all'assottigliamento e al cedimento della struttura cutanea.
L'invecchiamento estrinseco, invece, è causato dall'aggressione di agenti esterni e fattori ambientali, fra cui spiccano le radiazioni UV (responsabili del foto-invecchiamento), il fumo di sigaretta, l'abuso di alcolici, l'inquinamento e il continuo contatto con sostanze irritanti (esposoma).
L’invecchiamento cutaneo determina modificazioni strutturali della pelle che, con l'avanzare dell'età, coinvolgono tutti i suoi strati: da quello più superficiale (epidermide) fino a quello più profondo (ipoderma).
Epidermide
A livello dell'epidermide si riduce la capacità proliferativa delle cellule basali cui consegue il progressivo assottigliamento di questo strato superficiale. Tale fenomeno determina, pertanto, una riduzione della sua efficacia protettiva.
Sempre a livello epidermico, si dimezza il numero delle cellule di Langerhans, particolarmente importanti perché appartenenti al sistema immunitario.
Inoltre, diminuisce fino al 75% la sintesi cutanea di vitamina D, con conseguente calo della forza muscolare e progressiva demineralizzazione ossea.
Si riduce anche l'attività dei melanociti e, proporzionalmente a tale deficit, la pelle diventa più suscettibile agli effetti delle radiazioni solari e ad altri fattori ambientali.
Allo stesso tempo, nella pelle matura si possono formare degli aggregati di melanociti molto attivi, con conseguente comparsa di lentigo solari (macchie cutanee nelle zone esposte ai raggi UV) e lentigo senili, cui può associarsi un aumentato rischio di melanomi.
Giunzione dermo-epidermica
In maniera analoga, le alterazioni strutturali si manifestano a carico della giunzione dermo-epidermica (membrana basale) che si trova al confine fra l'epidermide e il derma papillare.
A causa dei processi di invecchiamento, infatti, la membrana basale si assottiglia e l'interfaccia tra epidermide e derma, che normalmente ha un andamento ondulato per la presenza, appunto, di papille dermiche, tende ad appiattirsi. Di conseguenza, si ha un minore supporto da parte del derma nei confronti dello strato epidermico sovrastante.
Derma
Indubbiamente, le alterazioni strutturali subite dai componenti del derma costituiscono uno dei fattori determinanti che portano al cedimento cutaneo tipico dell'invecchiamento.
L’ appiattimento delle papille dermiche e la diminuzione del supporto del derma nei confronti dell'epidermide sono dovuti alla riduzione progressiva del numero e dell'attività dei fibroblasti (le cellule del derma deputate alla produzione di collagene, fibre elastiche e glicosamminoglicani).
Allo stesso tempo, il collagene, le fibre elastiche e i glicosamminoglicani già formati - che insieme costituiscono l'impalcatura che sorregge la pelle - vengono degradati più velocemente e la struttura dermica comincia a perdere gradualmente le sue capacità di supporto e sostegno.
A causa di tutti questi fenomeni, il derma si assottiglia, la pelle diventa meno turgida e compaiono le rughe.
Ghiandole cutanee
Con l’invecchiamento, si assiste alla riduzione dell'attività delle ghiandole sebacee e - a causa della conseguente ridotta produzione di sebo - la pelle risulta più secca, meno protetta e si desquama con maggiore facilità.
Nell'anziano si ha anche una ridotta secrezione delle ghiandole apocrine (si altera l'odore della pelle) e sudoripare. Quest'ultimo punto, associato ad una diminuzione del flusso sanguigno nel derma, provoca una minore capacità di disperdere il calore in eccesso. Anche per questo motivo gli anziani si difendono meno efficacemente dal caldo.
Ipoderma
Il tessuto sottocutaneo (ipoderma) subisce alterazioni in conseguenza allo scorrere del tempo. Esso si assottiglia, diminuendo così il suo spessore, marcando le rughe e aumentando la sensibilità della pelle ai traumi meccanici.
Annessi cutanei
I capelli ed i peli rallentano la loro crescita; analogo discorso per le unghie, che diventano meno elastiche con aumentato spessore.
Conseguenze dell'invecchiamento Cutaneo
La comparsa d'inestetismi del tempo come rughe e macchie iperpigmentate non rappresenta l'unica conseguenza dell'invecchiamento cutaneo.
Esiste una correlazione tra invecchiamento e carcinogenesi: nell'anziano diminuiscono le difese antiossidanti, la capacità di riparazione del DNA e la morte programmata delle cellule "impazzite" (apoptosi) è molto meno efficiente rispetto agli individui giovani.
Parallelamente, la capacità della stessa pelle di autoripararsi diminuisce ed è presente una maggiore suscettibilità, non solo ai tumori cutanei, ma anche alla contrazione d'infezioni.
Riassumendo e schematizzando:
- Cute sottile, secca, fragile, lassa, depigmentata
- Presenza di rughe, lentiggini solari
- Unghie secche, fragili, con creste longitudinali
- Capelli e peli grigi, radi (calvizie)
- Ridotta sudorazione con minore capacità di termoregolazione
- Ridotta funzione di barriera
- Ridotte difese immunitarie
- Aumentata suscettibilità alle infezioni
- Ridotta capacità di riparare ferite
- Ridotta sintesi di vitamina D