L’idrosadenite suppurativa (hidradenitis suppurativa, HS) è una dermatosi cronica e ricorrente del follicolo pilifero, denominata anche acne inversa e malattia di Verneuil. L’acne inversa si manifesta generalmente intorno ai 20 anni, ma può insorgere a qualunque età. La prevalenza solitamente diminuisce dopo i 50-55 anni.
Obesità e Pelle - Idrosadenite
Manifestazioni cutanee negli individui obesi e in sovrappeso
Idrosadenite
L’idrosadenite suppurativa (hidradenitis suppurativa, HS) è una dermatosi cronica e ricorrente del follicolo pilifero. Denominata anche acne inversa e malattia di Verneuil, si manifesta dopo la pubertà sotto forma di lesioni dolorose e infiammate, ubicate in profondità nelle zone del corpo che ospitano le ghiandole apocrine, quali le regioni ascellare, inguinale, genitofemorale, glutea, perineale e intramammaria.
L’acne inversa si manifesta generalmente intorno ai 20 anni, ma può insorgere a qualunque età. La prevalenza solitamente diminuisce dopo i 50-55 anni. Studi relativi al sesso più colpito hanno dimostrato che l'idrosadenite suppurativa colpisce le donne con una frequenza tre volte superiore rispetto agli uomini.
Sebbene le cause esatte di questa patologia siano tuttora sconosciute, le ricerche suggeriscono che le alterazioni della struttura del follicolo pilifero abbiano un ruolo importante nello sviluppo della malattia. È stato dimostrato che la formazione di un tappo di cheratina nei follicoli è un fenomeno iniziale e si ritiene che tale ostruzione possa verificarsi quando il sudore rimane intrappolato nei condotti delle ghiandole sudoripare, che si gonfiano e infine scoppiano o creano ascessi che si infiammano gravemente. In ogni caso la malattia non è contagiosa, non è causata da infezioni e non è dovuta a una scarsa igiene personale.
Nel tentativo di capire le cause di idrosadenite suppurativa, medici ed esperti in materia sono arrivati a sospettare che, all'origine della condizione in questione, possano esserci fattori ormonali. I ricercatori imputano un ruolo causale all'eccesso di ormoni androgeni, in quanto hanno osservato che, nelle donne, la sintomatologia peggiora poco prima delle mestruazioni e dopo la gravidanza (ossia due periodi caratterizzati da un aumento dei livelli di androgeni circolanti), mentre migliora durante la gravidanza e dopo la menopausa (cioè due periodi in cui, per motivi diversi, cala la produzione di androgeni). E come avviene nelle persone obese e in sovrappeso.
Evidenze scientifiche dimostrano che esiste associazione tra idrosadenite suppurativa e numerose malattie concomitanti e secondarie, quali obesità, sindrome metabolica, malattie infiammatorie intestinali come il morbo di Chron, carcinoma a cellule squamose, pioderma gangrenoso, sindrome SAPHO (sinovite, acne, pustolosi palmare-plantare, iperostosi, osteite), sindrome di Behçet, spondiloartropatia, pachionichia congenita, malattia di Dowling-Degos, sindrome cheratite-ittiosi-sordità, sindrome di Down, artrite reumatoide.
Per valutare l’idrosadenite suppurativa viene comunemente usata la scala di Hurley che comprende tre stadi:
- Lo stadio I si presenta sotto forma di lesioni isolate, senza tragitti fistolosi e cicatrici
- Lo stadio II è caratterizzato da uno o più ascessi ricorrenti con cicatrizzazione e formazione di tragitti fistolosi.
- Lo stadio III si manifesta con tratti interconnessi e ascessi multipli che interessano un’area estesa
• Infezioni cutanee in corrispondenza dei noduli. A favorirle sono la rottura di quest'ultimi e la conseguente emissione di pus;
• Cicatrici e altre alterazioni della pelle. Queste si devono al processo di interconnessione sottocutanea che contraddistingue i noduli multipli della fase tre della malattia;
• Limitazione ai movimenti delle braccia. Può dipendere dal forte dolore all'ascella prodotto dai noduli oppure da un eccesso di tessuto cicatriziale;
• Ostacolo al corretto drenaggio linfatico. Molte delle regioni anatomiche su cui agisce l'idrosadenite suppurativa ospitano quantità importanti di linfonodi (es: linfonodi ascellari); il tessuto cicatriziale derivante dai noduli può pregiudicare il corretto funzionamento di questi linfonodi e compromettere in modo profondo il drenaggio linfatico nelle regioni anatomiche interessate;
• Cicatrici e altre alterazioni della pelle. Queste si devono al processo di interconnessione sottocutanea che contraddistingue i noduli multipli della fase tre della malattia;
• Limitazione ai movimenti delle braccia. Può dipendere dal forte dolore all'ascella prodotto dai noduli oppure da un eccesso di tessuto cicatriziale;
• Ostacolo al corretto drenaggio linfatico. Molte delle regioni anatomiche su cui agisce l'idrosadenite suppurativa ospitano quantità importanti di linfonodi (es: linfonodi ascellari); il tessuto cicatriziale derivante dai noduli può pregiudicare il corretto funzionamento di questi linfonodi e compromettere in modo profondo il drenaggio linfatico nelle regioni anatomiche interessate;
• Depressione e isolamento sociale. Le alterazioni cutanee dovute all'idrosadenite suppurativa sono a volte evidenti e sfiguranti, che il paziente si sente a disagio di fronte alle altre persone e si vergogna della sua condizione.
Attualmente, l'idrosadenite suppurativa è una malattia da cui è impossibile guarire; grazie però ad alcuni trattamenti sintomatici, messi a punto negli ultimi decenni, si riescono a controllare i sintomi principali, rallentare la progressione e le complicanze.
I pazienti con idrosadenite suppurativa possono trarre giovamento da alcuni "rimedi casalinghi" e dall'adozione di uno stile di vita sano. Per quanto concerne i rimedi casalinghi, si segnalano: il lavaggio delle ferite con saponi antisettici, l'applicazione con finalità antidolorifiche di impacchi umidi e caldi sulle zone interessate, l'uso di abiti larghi e comodi (gli abiti attillati peggiorano la sintomatologia) e la rinuncia all'uso di qualsiasi tipo di deodorante.
Per quanto riguarda lo stile di vita sano, invece, meritano una menzione comportamenti come: il controllo del peso corporeo (se c'è un problema di obesità), la rinuncia al fumo (se c'è un problema di tabagismo) e la pratica costante di attività fisica.
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