Graffi, tagli, sbucciature… chi più ne ha, più ne metta! Facciamo un po’ di chiarezza per capire cosa va trattato medicalmente e cosa no
Ferite e Abrasioni
Graffi, tagli, sbucciature… chi più ne ha, più ne metta! Quante piccole lesioni ci siamo procurati/e da bambini/e, e non solo? Certo, i più piccoli sono particolarmente soggetti a incidenti che possono procurare loro ammaccature e ferite più o meno profonde, e non potrebbe essere diversamente. Anche volendo proteggerli da ogni possibile minaccia alla loro integrità, è praticamente impossibile impedire che si facciano male, a meno di non rinchiuderli in una bolla di vetro e lì lasciarli.
Ma… la vita impone questo genere di esperienze. E la nostra pelle è fatta apposta per lacerarsi e rimarginarsi. Ci sono molti tipi di lesioni superficiali a cui possiamo andare incontro in mille modi diversi: cadute, incidenti domestici, contatti “corpo a corpo” (pensiamo solo ai rischi connessi con l’attività sportiva, specialmente se praticata outdoor), movimenti maldestri ecc.
Possiamo gestire al meglio, senza panico, le piccole lesioni, a patto di capire la differenza tra un taglio che possa diventare facile veicolo di infezioni più serie o comportare copiosa perdita di sangue, e una semplice abrasione o un graffio decisamente meno pericolosi, seppur dolorosi.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza anche per capire cosa vada trattato medicalmente, e cosa no.
Ma… la vita impone questo genere di esperienze. E la nostra pelle è fatta apposta per lacerarsi e rimarginarsi. Ci sono molti tipi di lesioni superficiali a cui possiamo andare incontro in mille modi diversi: cadute, incidenti domestici, contatti “corpo a corpo” (pensiamo solo ai rischi connessi con l’attività sportiva, specialmente se praticata outdoor), movimenti maldestri ecc.
Possiamo gestire al meglio, senza panico, le piccole lesioni, a patto di capire la differenza tra un taglio che possa diventare facile veicolo di infezioni più serie o comportare copiosa perdita di sangue, e una semplice abrasione o un graffio decisamente meno pericolosi, seppur dolorosi.
Vediamo di fare un po’ di chiarezza anche per capire cosa vada trattato medicalmente, e cosa no.
- Le abrasioni o escoriazioni (spesso graffiature o sbucciature), sono un tipo di lesione superficiale in cui lembi di pelle vengono strappati o “raschiati”. Le zone più colpite sono anche quelle più esposte, come i palmi delle mani, i gomiti, le ginocchia. Molte comuni abrasioni ce le procuriamo tentando di “parare” cadute o sbattendo contro superfici ruvide. Le abrasioni possono essere alquanto dolorose, ma non sempre sono accompagnate da sanguinamento, o se lo sono, la perdita di sangue è minima. Più facilmente, possono verificarsi lievi perdite di liquido sieroso che poi indurisce formando la classica crosticina. Nell’impatto con il terreno, con l’asfalto o con altro genere di superfici, nelle zone in cui la pelle viene strappata via, si possono inserire corpi estranei, ad esempio pietruzze, sabbia, terra, polvere, schegge di legno ecc. potenziale veicolo di germi.
- Tagli o ferite. Si verificano quando un oggetto appuntito o tagliente lacera la pelle in un suo punto. Anche il taglio, come l’abrasione, può essere più o meno profondo. Alcune ferite, come quelle provocate dalla carta affilata (il bordo di una pagina, ad esempio), sono tanto dolorose quanto innocue. Viceversa, una lama che penetri nella carne, non si limiterà a lesionare la cute, ma presumibilmente andrà più a fondo, danneggiando i tessuti sottostanti e i vasi sanguigni. Una ferita profonda può provocare un’emorragia, e va pertanto trattata tempestivamente da medici del pronto soccorso, perché potrebbe dover richiedere dei punti di sutura.
- Lavare accuratamente la zona con acqua e sapone antisettico, specialmente se appare “sporca”
- Disinfettare accuratamente con un buon prodotto antisettico
- Coprire con un cerotto o una garza cerottata facendo attenzione alla misura. I bordi adesivi, infatti, devono essere esterni alla lesione, per evitare di produrre ulteriori lacerazioni quando il cerotto verrà rimosso.
- Disinfettare ogni giorno e una volta che si comincia a formare la crosticina, non grattarla ma lasciarla cadere da sola. Per i bambini/e sarà un po’ difficile resistere alla tentazione di staccare la crosticina appena formata, pertanto sarà compito degli adulti di casa “istruirli” in tal senso.
- Veniamo al trattamento di tagli e ferite. Come procedere? In genere, se la ferita non è profonda, basta una fasciatura ben fatta per facilitare il processo di cicatrizzazione e impedire che si verifichino infezioni. Pertanto occorre:
- Lavarsi bene le mani con acqua a sapone prima di procedere alla medicazione, o indossare dei guanti sterili
- Lavare la ferita con acqua e sapone evitando che penetrino nel taglio
- Disinfettare con un buon prodotto antibatterico e ovatta sterile, tamponando
- Coprire la lesione con una garza sterile e fare una fasciatura
- Nel giro di una settimana il taglio dovrebbe risultare rimarginato. Naturalmente la medicazione andrà ripetuta nel frattempo, con le medesime modalità.
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