Sole sicuro: come proteggere la pelle dei bambini
La cute del bambino, ancor più quella del neonato, è una cute anatomicamente formata e funzionalmente non ancora sovrapponibile a quella di una persona adulta. A differenza degli adulti i bambini piccoli hanno una struttura epidermica più sottile, meno stratificata e una superficie corporea molto limitata che li espone più facilmente a colpi di calore meglio conosciuti con il termine di sudamina (disturbo della termoregolazione). Inoltre, la produzione di melanina, che serve per proteggersi naturalmente dai raggi del sole, viene rilasciata ed attivata dal sesto mese di vita.
Esposizione al sole - Cute sana
La cute in tenera età è anatomicamente formata e in grado di rispondere agli stimoli esterni e di svolgere un adeguata protezione barriera. Pertanto, non esiste un limite di età all’esposizione al sole, anche se l’immaturità cutanea consiglia un’esposizione graduale dal sesto/dodicesimo mese di età. Va sempre tenuto presente il diverso fototipo e la diversa etnia di provenienza; infatti, i bambini con pelle molto chiara si ustionano più facilmente.
Gli infanti possono essere esposti al sole gradualmente, preferibilmente nelle ore meno calde come nelle prime ore del mattino ed il tardo pomeriggio con un’esposizione graduale e con un fattore di protezione solare 50+. La crema / latte solare può e deve essere applicata sin dalle prime esposizioni al sole. Nei neonati e lattanti, per evitare di avere disturbi della termoregolazione legata all’esposizione al sole ed al calore, si consiglia e si preferisce utilizzare una formulazione in latte rispetto alle creme, tendenzialmente più occlusive e consistenti. Con la formulazione in latte, infatti, si prevengono più facilmente le irritazioni da sudore. Anche i vestiti dovranno essere comodi e larghi, possibilmente in cotone e di colore chiaro, colore che riflette la luce solare e per prevenire irritazioni da sudore. È consigliabile applicare il latte solare almeno 30 minuti prima dell’arrivo in spiaggia o dell’esposizione al sole, distribuendolo generosamente sulle aree esposte. Il latte va poi riapplicato ogni 2 ore o dopo ogni bagno, fino al tramonto.
Anche per spostamenti in città, se di lunga durata e con permanenza al sole, è necessario applicare una crema schermante. L’ideale è un prodotto protettivo sia dai raggi UV-A, che UV-B, che UV-C, sia dalla luce blu. I filtri chimici sono preferibili per la loro sicurezza, comfort e praticità rispetto ai filtri fisici, detti anche minerali. Questi ultimi, infatti, pur essendo ancora più efficaci e sicuri, possono risultare molto occlusivi e fastidiosi sulla pelle, specialmente nei bambini più piccoli. Queste indicazioni valgono per tutti, ma vanno applicate con particolare attenzione nei casi in cui vi sia un soggetto con fototipo molto chiaro (tipo I), con storia di melanomi in famiglia o con patologie (come albinismo o in trattamento con terapie immunosopressive o nelle luciti). In tali casi, possono essere indicati ulteriori dispositivi di protezione solare in aggiunta alle creme, come cappellini, magliette o costumi particolarmente coprenti. Una fotoesposizione giornaliera è necessaria anche per favorire la conversione della vitamina D da precursore ad attivata, nonché per il buon umore (endorfine buone ..) e un buono stimolo del sistema immunitario .
Esposizione al sole - Cute patologica
In caso di bambini che debbano applicare creme per altre patologie, nella skin-care la fotoprotezione dovrà essere l’ultima in ordine di applicazione. In chi ha la pelle sensibile, come i bambini con dermatite atopica, i filtri solari fisici (o minerali, poiché contengono ingredienti come l’ossido di zinco o il biossido di titanio) vanno preferiti rispetto a quelli chimici, poiché meno irritanti (non avendo tutta una serie di componenti chimiche) e meno assorbenti. Nei bambini con pelle atopica, cioè con predisposizione alla secchezza, può essere di aiuto utilizzare delle creme idratanti anti-secchezza che contengano anche un fattore di protezione solare. Negli adolescenti, con pelle grassa, cioè predisposti alla produzione di sebo e all’acne, è importante detergente la cute prima dell’applicazione della fotoprotezione, in quanto l’eccesso di sebo può ostacolare l’azione della crema solare. Inoltre, è importante scegliere un prodotto che abbia specificatamente riportata una formulazione non grassa e non comedogena. Nei bambini con pelle grassa, utilizzare una fotoprotezione che abbia una capacità opacizzante può essere utile per contrastare l’eccessiva lucentezza data dall’accumulo di sebo/grasso cutaneo.Vademecum fotoprotezione
American Academy of Pediatrics: raccomandazioni di fotoprotezione per bambini
- Evitare sole diretto;
- coprire con appropriati vestiti e cappelli.
Bambini < 6 mesi:
- applicare crema fotoprotettiva SPF 50 +su piccole aree esposte solo quando non si può evitare il sole;
- proteggere la cute con vestiti comodi e freschi che coprano il corpo;
- usare il cappello;
- limitare fotoesposizione nel periodo più caldo, tra le 10 e le 16;
- usare occhiali da sole di taglia specifica con protezione UV.
Bambini dai 6 mesi in su:
- fotoprotezione ad ampio spettro con crema-latte solare SPF di almeno 15, applicare 15-30 minuti prima di andare al sole e riapplicare ogni 2 ore e dopo il nuoto, il sudore o l’uso di un asciugamano;
- per aree sensibili del corpo (naso, guance, punta delle orecchie, spalle), usare un solare contenente ossido di zinco e ossido di titanio;
- supplementare vitamina D con 400 IU giornaliere.
SPF, Fattore di protezione solare; UV, ultravioletti.